5) Un’altra volta Hippie… se non continuerete a predicare


Srila Prabhupada voleva che tutti i suoi devoti partecipassero alla predica. C’è una storia al riguardo molto commovente. In una occasione, i devoti erano in associazione attorno a Srila Prabhupada, e uno di essi fece una domanda: “Srila Prabhupada, cosa sarà di noi dopo che ci avrai lasciato?” Un silenzio totale scese nella stanza dopo questa domanda. Si sarebbe potuto sentire la caduta di un ago. Tutti guardarono attentamente Srila Prabhupada con grande ansietà, aspettando la sua risposta. Ad un certo punto, inaspettatamente, disse: “Voi…. –e alzò un poco la voce-, voi tornerete ad essere hippie un’altra volta!”. Potete immaginare come rabbrividì il cuore dei devoti nel sentire questo. “Saremo di nuovo hippie?” Che disastro!

Ma poi Srila Prabhupada alzò la voce e aggiunse: “…se non continuerete a predicare per il resto della vostra vita!” Al sentire questo, il cuore dei devoti si rianimò.
Questo esempio molto semplice ci parla dell’umore di Srila Prabhupada. Lui si è sempre mantenuto compromesso con tutti noi nella predica: brahmacarine, brahmacari, sannyasi, grihasta,... Lui voleva che noi studiassimo le Sacre Scritture con il fine di poter presentare questo messaggio trascendentale. Il suo desiderio era che noi stessimo in contatto con lui attraverso la predica. Voleva che l’ispirazione di servire Krishna fluisse anche attraverso di noi, questa fu la sua primordiale preoccupazione:  benedire ognuno di noi al massimo grado.
In una lettera Srila Prabhupada mi scrisse: “Tutti i miei discepoli devono convertirsi in maetri spirituali, ma sfortunatamente ancora non sono qualificati”. Dobbiamo concentrarci nel dolce desiderio di Srila Prabhupada. Dobbiamo fare tutto il possibile per insegnare questi libri sacri a coloro che ci visitano, e qualificarci per dare meravigliose classi riguardo questi temi. Nessuno, nella nostra linea, deve essere restio nel dare conferenze. Srila Prabhupada chiese a donne, a uomini, a giovani e ad anziani, di dare conferenze. A volte chiedeva  a Himavati, la sua giovane discepola, di dare una conferenza di fronte a migliaia di hindu nei pandal. Srila Prabhupada era orgoglioso ce i suoi figli e figlie predicavano, facevano filmati, scrivevano articoli, aprivano centri, etc. Questa fu la sua più grande gioia. E quello che annunciò riguardo le conseguenze del non predicare, divenne una realtà. Abbiamo chiaramente visto, dopo la sua partenza, che i devoti non compromessi nella distribuzione del suo dolce messaggio e nel condurre le loro vite sulla base dei suoi insegnamenti, deviarono seguendo altre cose, e spesso ritornarono alle attività che facevano prima di conoscere Srila Prabhupada. Lui potette anticipare ciò che sarebbe successo se non fossimo stati attenti e non avessimo continuato ad associarci appropriatamente. Allora Srila Prabhupada disse: “Mi dimostrerete il vostro amore per me nel modo con il quale coopererete tra di voi”.
Questo era il suo desiderio, che i suoi discepoli cooperassero tra loro e che animassero altri, e che mantenessero la stessa generosità e amore che lui stesso aveva mostrato. Srila Prabhupada non voleva creare una élite. Lui non permise niente che avesse potuto permettere un abuso in suo nome.
La predica è stato il suo messaggio reale, seguendo lo spirito di Srila Bhaktisiddhanta Saraswati Thakura. Lo stesso esempio lo abbiamo ricevuto da Srila Bhakti Pramode Puri Goswami Maharaja. Benché Srila Sridhara Maharaja fosse una persona molto timida, divenne molto importante nello sviluppo dei piani del suo maestro spirituale, e potette compiacerlo aprendo vari templi. Fondò il Radha Krishna Nila Mandir a Kurukshetra, sulle rive del Manas Sarovara**. Aprì la Madras Gaudiya Math e la Bombay Gaudiya Math.
Molto spesso stette al fianco del suo maestro spirituale, impegnato in molte attività di predica. Nella sua avanzata età, aprì nuovamente diversi centri, predicando e ispirando molti discepoli di Srila Prabhupada. Lui li animò ad andare avanti nonostante le difficoltà sorte all’interno dell’ISKCON. Li animò a non abbandonare mai la predica e continuare il cammino indicato da Srila Prabhupada. In questo modo, con la sua ispirazione, di nuovo molti libri furono pubblicati e molti templi furono aperti, specialmente in Sud America e in Europa. La misericordia di Srila Sridhara Maharaja fu estremamente feconda.
Fu nel Nord America che i devoti ebbero molte difficoltà nel valorizzare l’apprezzamento per Srila Sridhara Maharaja e la profondità delle sue istruzioni. Srila Prabhupada aveva iniziato la sua missione in Nord America, la maggioranza dei devoti anziani erano di là, e fu molto duro per loro riconoscere di aver preso decisioni non molto favorevoli. Avevano cambiato il senso del movimento, burocratizzandolo e rendendolo molto impersonale. Era molto difficile, in quel periodo, che un devoto individuale avesse l’opportunità di partecipare nella propagazione della Coscienza di Krishna.
A parte questo, si commise il grave errore di creare differenti aree sotto la cura di un unico Guru, obbligando gli aspiranti a prendere rifugio in lui. Questo sistema di “acarya di zona” fu rigettato da molti devoti, perché la relazione tra il maestro spirituale e il discepolo deve essere da cuore a cuore, assolutamente libero, sotto la supervisione del Signore Supremo come Anima Suprema nel cuore. Questo causò molte difficoltà.
Srila Bhakti Rakshaka Sridhara Maharaja, mediante le sue brillanti istruzioni, fu capace di risolvere completamente questo problema, ma gli inconvenienti continuarono, perché le sue dettagliate istruzioni furono accettate da pochi devoti. Poi, quando l’ISKCON riconobbe, finalmente la deficienza dell’arrangiamento regionale del Guru, ancora non riusciva ad ammettere che già da molto tempo lui gli aveva dato il miglior consiglio e, peggio ancora, alcuni dei membri dell’Associazione si misero ad accusarlo di essere stato il promotore di questo speculativo sistema.
In questo modo, i devoti del Nord America non avevano una chiara comprensione del problema e, molto meno, qual’era la soluzione. La vita spirituale è un processo discendente, la misericordia ci viene dall’alto. Non puoi dare soluzioni senza contare sull’informazione completa. Puoi pensare ed analizzare il tema una volta dopo l’altra, ma questo non è un processo nel quale puoi ascendere mediante le tue proprie capacità. Dobbiamo sempre cercare l’illuminazione e la grazia dei puri devoti. Tutto questo era stato anticipato da Srila Prabhupada quando disse che quando i suoi discepoli avessero avuto difficoltà con la filosofia, potevano avvicinarsi a Srila Bhakti Rakshaka Sridhara Maharaja per risolverle. Così noi, che abbiamo avvicinato e ci siamo associati con Srila Sridhara Maharaja, ci sentiamo sicuri perché desideriamo servire Srila Prabhupada con tutto il nostro cuore. Lui stesso ci aveva dato l’indicazione precisa.
Quando si presentano le difficoltà abbiamo bisogno di soluzioni pratiche, non frasi dogmatiche su ciò che deve essere fatto oppure no. La vita spirituale è molto intimamente relazionata con il buon senso, e buon senso significa creare una situazione giusta, progressiva e funzionale.