Srila Prabhupada voleva che tutti i suoi devoti partecipassero alla predica. C’è una storia al riguardo molto commovente. In una occasione, i devoti erano in associazione attorno a Srila Prabhupada, e uno di essi fece una domanda: “Srila Prabhupada, cosa sarà di noi dopo che ci avrai lasciato?” Un silenzio totale scese nella stanza dopo questa domanda. Si sarebbe potuto sentire la caduta di un ago. Tutti guardarono attentamente Srila Prabhupada con grande ansietà, aspettando la sua risposta. Ad un certo punto, inaspettatamente, disse: “Voi…. –e alzò un poco la voce-, voi tornerete ad essere hippie un’altra volta!”. Potete immaginare come rabbrividì il cuore dei devoti nel sentire questo. “Saremo di nuovo hippie?” Che disastro!
Ma poi Srila Prabhupada alzò la voce
e aggiunse: “…se non continuerete a predicare per il resto della vostra vita!” Al
sentire questo, il cuore dei devoti si rianimò.
Questo esempio molto semplice ci
parla dell’umore di Srila Prabhupada. Lui si è sempre mantenuto compromesso con
tutti noi nella predica: brahmacarine, brahmacari, sannyasi, grihasta,... Lui
voleva che noi studiassimo le Sacre Scritture con il fine di poter presentare questo
messaggio trascendentale. Il suo desiderio era che noi stessimo in contatto con
lui attraverso la predica. Voleva che l’ispirazione di servire Krishna fluisse anche
attraverso di noi, questa fu la sua primordiale preoccupazione: benedire ognuno di noi al massimo grado.
In una lettera Srila Prabhupada mi
scrisse: “Tutti i miei discepoli devono convertirsi in maetri spirituali, ma
sfortunatamente ancora non sono qualificati”. Dobbiamo concentrarci nel dolce desiderio
di Srila Prabhupada. Dobbiamo fare tutto il possibile per insegnare questi
libri sacri a coloro che ci visitano, e qualificarci per dare meravigliose
classi riguardo questi temi. Nessuno, nella nostra linea, deve essere restio nel
dare conferenze. Srila Prabhupada chiese a donne, a uomini, a giovani e ad
anziani, di dare conferenze. A volte chiedeva a Himavati, la sua giovane discepola, di dare
una conferenza di fronte a migliaia di hindu nei pandal. Srila Prabhupada era
orgoglioso ce i suoi figli e figlie predicavano, facevano filmati, scrivevano
articoli, aprivano centri, etc. Questa fu la sua più grande gioia. E quello che
annunciò riguardo le conseguenze del non predicare, divenne una realtà. Abbiamo
chiaramente visto, dopo la sua partenza, che i devoti non compromessi nella
distribuzione del suo dolce messaggio e nel condurre le loro vite sulla base dei
suoi insegnamenti, deviarono seguendo altre cose, e spesso ritornarono alle
attività che facevano prima di conoscere Srila Prabhupada. Lui potette
anticipare ciò che sarebbe successo se non fossimo stati attenti e non avessimo
continuato ad associarci appropriatamente. Allora Srila Prabhupada disse: “Mi
dimostrerete il vostro amore per me nel modo con il quale coopererete tra di
voi”.
Questo era il suo desiderio, che i
suoi discepoli cooperassero tra loro e che animassero altri, e che mantenessero
la stessa generosità e amore che lui stesso aveva mostrato. Srila Prabhupada non
voleva creare una élite. Lui non permise niente che avesse potuto permettere un
abuso in suo nome.
La predica è stato il suo messaggio
reale, seguendo lo spirito di Srila Bhaktisiddhanta Saraswati Thakura. Lo
stesso esempio lo abbiamo ricevuto da Srila Bhakti Pramode Puri Goswami
Maharaja. Benché Srila Sridhara Maharaja fosse una persona molto timida, divenne
molto importante nello sviluppo dei piani del suo maestro spirituale, e potette
compiacerlo aprendo vari templi. Fondò il Radha Krishna Nila Mandir a
Kurukshetra, sulle rive del Manas Sarovara**. Aprì la Madras Gaudiya Math
e la Bombay Gaudiya
Math.
Molto spesso stette al fianco del
suo maestro spirituale, impegnato in molte attività di predica. Nella sua
avanzata età, aprì nuovamente diversi centri, predicando e ispirando molti
discepoli di Srila Prabhupada. Lui li animò ad andare avanti nonostante le
difficoltà sorte all’interno dell’ISKCON. Li animò a non abbandonare mai la predica
e continuare il cammino indicato da Srila Prabhupada. In questo modo, con la
sua ispirazione, di nuovo molti libri furono pubblicati e molti templi furono aperti,
specialmente in Sud America e in Europa. La misericordia di Srila Sridhara
Maharaja fu estremamente feconda.
Fu nel Nord America che i devoti
ebbero molte difficoltà nel valorizzare l’apprezzamento per Srila Sridhara
Maharaja e la profondità delle sue istruzioni. Srila Prabhupada aveva iniziato la
sua missione in Nord America, la maggioranza dei devoti anziani erano di là, e
fu molto duro per loro riconoscere di aver preso decisioni non molto favorevoli.
Avevano cambiato il senso del movimento, burocratizzandolo e rendendolo molto
impersonale. Era molto difficile, in quel periodo, che un devoto individuale avesse
l’opportunità di partecipare nella propagazione della Coscienza di Krishna.
A parte questo, si commise il grave
errore di creare differenti aree sotto la cura di un unico Guru, obbligando gli
aspiranti a prendere rifugio in lui. Questo sistema di “acarya di zona” fu
rigettato da molti devoti, perché la relazione tra il maestro spirituale e il
discepolo deve essere da cuore a cuore, assolutamente libero, sotto la
supervisione del Signore Supremo come Anima Suprema nel cuore. Questo causò molte
difficoltà.
Srila Bhakti Rakshaka Sridhara
Maharaja, mediante le sue brillanti istruzioni, fu capace di risolvere completamente
questo problema, ma gli inconvenienti continuarono, perché le sue dettagliate
istruzioni furono accettate da pochi devoti. Poi, quando l’ISKCON riconobbe,
finalmente la deficienza dell’arrangiamento regionale del Guru, ancora non
riusciva ad ammettere che già da molto tempo lui gli aveva dato il miglior
consiglio e, peggio ancora, alcuni dei membri dell’Associazione si misero ad
accusarlo di essere stato il promotore di questo speculativo sistema.
In questo modo, i devoti del Nord
America non avevano una chiara comprensione del problema e, molto meno, qual’era
la soluzione. La vita spirituale è un processo discendente, la misericordia ci
viene dall’alto. Non puoi dare soluzioni senza contare sull’informazione
completa. Puoi pensare ed analizzare il tema una volta dopo l’altra, ma questo
non è un processo nel quale puoi ascendere mediante le tue proprie capacità. Dobbiamo
sempre cercare l’illuminazione e la grazia dei puri devoti. Tutto questo era
stato anticipato da Srila Prabhupada quando disse che quando i suoi discepoli
avessero avuto difficoltà con la filosofia, potevano avvicinarsi a Srila Bhakti
Rakshaka Sridhara Maharaja per risolverle. Così noi, che abbiamo avvicinato e
ci siamo associati con Srila Sridhara Maharaja, ci sentiamo sicuri perché
desideriamo servire Srila Prabhupada con tutto il nostro cuore. Lui stesso ci
aveva dato l’indicazione precisa.
Quando si presentano le difficoltà abbiamo
bisogno di soluzioni pratiche, non frasi dogmatiche su ciò che deve essere
fatto oppure no. La vita spirituale è molto intimamente relazionata con il buon
senso, e buon senso significa creare una situazione giusta, progressiva e
funzionale.