3) La prima festa di Sankirtana



Possiamo vedere che, nel corso del tempo, la letteratura trascendentale ha giocato un ruolo fondamentale nella nostra famiglia spirituale. Se tornassimo indietro a cinquecento anni fa, vedremmo che tanto lo scrivere come il distribuire libri furono e sono un punto cruciale della nostra pratica.

I Goswami, che sicuramente ebbero grandi difficoltà nell’ottenere un appropriato bambú, un’appropriata foglia di palma e un olio adeguato, lavorarono duramente raschiando le foglie di palma per lasciare in forma scritta gli insegnamenti trascendentali del loro maestro spirituale.
Al giorno d’oggi abbiamo il computer. Tu scrivi qualcosa, correggi se è necessario, e invii attraverso Internet a chiunque e dovunque. In quei giorni, però,  bisognava raschiare i messaggi in foglie di palma. Il processo consisteva nel raschiare la foglia con uno spillo appuntito fino a quando si poteva vedere ciò che si scriveva. Dopodiché, delle tinte scure derivate da vegetali venivano sparse sopra questa  foglia, in modo che i colori passavano tra le raschiature e le parole diventavano leggibili. In questo modo, i Goswami pubblicarono un libro dopo l’altro, conservati all’interno di bauli con l’idea che altre persone, a loro volta, li copiassero.
Questo accadeva a Vrindavana. In un certo momento i devoti del Bengala cominciarono a chiedersi: “Perché non inviano questi libri?” I devoti erano preoccupati perché si trattava di scritti originali, e non c’era nessuno disponibile a copiarli. Finalmente i devoti di Vrindavana accettarono di inviarli affinché fossero copiati e rimandati indietro. Srinivasa Acharya, insieme a Syamananda Prabhu furono incaricati di portare e riportare indietro questi scritti. Con questo fine, un grande baule con i libri fu posto su un carro trainato da buoi. Denominiamo questo viaggio la prima festa di Sankirtana.
Nel cammino verso il Bengala, nel Bihar, viveva un re dacoit che, mediante un astrologo, si informava se qualcosa di valore stava transitando per il suo regno. Se la risposta era affermativa, inviava una banda di briganti e ladroni per rubare questi beni. Questa volta l’astrologo informò il re che il più grande tesoro della storia stava passando per il suo regno. Il re ordinò immediatamente ai ladroni di portarglielo. Si diressero subito verso i devoti che portavano il grande baule. Li seguirono aspettando l’opportunità per assaltarli, fino a quando una notte, stanchi per il viaggio, i devoti si misero a dormire, rubarono il baule. Il mattino seguente, al risveglio, i devoti non videro più il baule. I loro cuori erano distrutti, disperati.
Non potevano andare in Bengala e dire ai devoti di aver perso i libri, tantomeno potevano tonare a Vrindavana e comunicare questa tragica notizia agli autori, i Goswami.
Si sentivano perduti e non sapevano cosa fare. Srinivasa Acarya disse: “Dedicherò tutta la mia vita nella ricerca dei libri, è l’unica cosa che posso fare. Dite ai devoti che li sto cercando”. Con il cuore distrutto, Srinivasa andò di villaggio in villaggio, di città in città, approfittando per predicare le glorie dello Srimad Bhagavatam. I suoi insegnamenti, così amorevoli e intensi, erano così meravigliosi che chiunque ascoltava le sue classi non poteva evitare il pianto.
Quando il re dacoit ricevette il grande baule, lo fece portare immediatamente nella sala del tesoro, dove lo aprì con tanta aspettativa. Ma tutto ciò che vide fu una grande quantità di libri, la prima  Caitanya Caritamrta. Vedendo questo, rimase molto disturbato e preoccupato. In quei giorni la gente non aveva libri. Chiunque ne avesse qualcuno era considerato molto speciale. Il re si commosse nel vederli, e inviò messaggeri di ritorno al luogo dove erano stati rubati i libri, con il fine di ritrovare i proprietari, ma quando arrivarono, i devoti se ne erano già andati. Il re sentiva una grande pena, non sapeva che fare.
Un giorno, Srinivasa Acharya arrivò nella capitale del regno di questo re che si chiamava Birhambir. Andò al tempio locale e cominciò a parlare riguardo lo Srimad Bhagavatam. Come in tutti gli altri posti, le persone rimasero molto commosse con la sua predica. Arrivarono notizie al re su questo predicatore appena arrivato in città, e che tutti coloro che lo ascoltavano parlare dello Srimad Bhagavatam cominciavano a piangere. Birhambir volle vederlo, con la speranza che questo sadhu lo aiutasse ad espiare l’offesa commessa, e così, egli stesso andò al tempio ad ascoltare una classe. Immediatamente si commosse ascoltando i suoi insegnamenti, e gli chiese di accompagnarlo perché aveva qualcosa di molto importante da dirgli. Fu così che Srinivasa Acarya andò al palazzo del re, che lo portò nella sala del tesoro e gli disse: “Ho commesso una grande offesa e voglio che tu mi dica cosa devo fare”. Nessuno può immaginare quello che Srinivasa provò quando vide il baule. I libri erano stati recuperati! Il tesoro più grande! Il tesoro della Bhakti per tutta l’umanità! Il re, nel vedere la felicità di Srinivasa Acarya, comprese ciò che in realtà era successo. Era talmente emozionato per questo fatto che immediatamente si arrese ai piedi di loto di Srinivasa Acarya e divenne suo discepolo. Birhambir finanziò e organizzò il lavoro di copiatura di questi trascendentali scritti, e furono inviate copie  a Vrindavana, in Bengala e in Orissa.
Così, l’apparente incidente risultò essere una grande benedizione per la predica della missione di Sri Chaitanya Mahaprabhu. Lo stesso re, inoltre, trovò il proprio maestro spirituale e fu liberato dalle sue peccaminose attività. Questa storia mostra come Sri Chaitanya Mahaprabhu sviluppa il Suo piano mistico per fare arrivare il Santo Nome al mondo intero. La pubblicazione e distribuzione di letteratura da parte di Srila Prabhupada in quantità così incredibile, è qualcosa che non ha uguale nel mondo della letteratura trascendentale. Attraverso questi esempi, possiamo vedere come le anime arrese si convertono in strumenti dell’amore divino.
Questa distribuzione trascendentale fu enfatizzata dai nostri Acarya, e tutti loro parteciparono ad essa. Anche i libri compilati o dettati da Srila Bhakti Rakshaka Sridhara Maharaja furono anch’essi distribuiti in tutto il mondo. Egli, in uno stile poetico molto personale, dette alla comunità vaisnava i trascendentali insegnamenti che ricevette dal suo maestro spirituale. Il sentimento di vuoto nel cuore dei discepoli di Srila Prabhupada, causato dalla sua assenza fisica, fu abilmente alleviato dalla divina Hari Katha di Srila Sridhara Maharaja.
Con lo stesso spirito di distribuzione, altri Acarya scrissero libri di grande ispirazione, e pubblicarono classici famosi. Srila Bhaktisrirupa Siddhanti Maharaja è stato uno splendido scrittore e editore.
Anche Srila Bhakti Vilasa Tirtha Maharaja è stato un meraviglioso scrittore e editore.
Srila Bhakti Pradipa Tirtha Maharaja lo fece in inglese e in bengali, e fu un grande maestro spirituale.
Srila Bhakti Dayita Madhava Maharaja stampò varie pubblicazioni, come anche Srila Bhakti Saranga Goswami Maharaja.
Il Prof. Sannyal è stato un prolifico scrittore e editore del messaggio del suo Gurudeva.
E tanti altri non riusciamo a menzionarli perché non ci sarebbe sufficiente spazio. L’evidenza storica mostra che coloro che arrivano nella linea dei sei Goswami, si sentono molto ispirati di dare il tesoro trascendentale della letteratura spirituale. La ragione è che Krishna-katha è la medicina che può curare le anime cadute nella malattia del materialismo. Certamente, la lettura di questi libri trascendentali deve essere accompagnata dal canto del mahamantra e da altri importanti aspetti della vita spirituale, come il servizio devozionale, la resa al maestro spirituale, la pratica della sadhana bhakti e l’adorazione della Divinità, per penetrare i significato segreto del messaggio trascendentale che giace in questi libri.